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Eleonora Sacco

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Eleonora Sacco è cresciuta a Milano in una famiglia di ingegneri, ascoltando racconti delle tarantole dell'Amazzonia brasiliana, del gelo delle steppe kazake, dei tumulti dello Xinjiang e delle sabbie bituminose del Congo. Ha iniziato a viaggiare a diciott'anni in tenda e autostop in Grecia e nei Balcani, per poi spingersi sempre più in là, scandagliando i sentieri meno battuti di tutto ciò che è a Est di Trieste. A ventun anni inizia a scrivere delle sue scorribande su painderoute.it, che da blog negli anni evolve nel suo lavoro principale. A ventitré anni va a studiare linguistica a Mosca, dove impara la lingua e rimane incantata dai misteri dell'anima russa. In marshrutka, su treni a lunga percorrenza o in autostop, esplora regioni, repubbliche e isole remote della Russia, dalla Ciuvascia al Mari El, dalla Buriazia all'isola di Sachalin. In dieci anni di viaggi in tutto lo spazio post-sovietico, dalle steppe dell'Ucraina alle montagne del Tagikistan, e in Medio Oriente, dal Libano all'isola di Socotra, fa incontri leggendari e ascolta centinaia di storie da alcuni degli angoli più remoti della Terra. Dal 2015 è tornata sempre più spesso in Georgia, praticamente la sua seconda casa, di cui venera ogni varietà regionale di khachapuri e rincorre ogni minoranza etnica annidata in sperduti villaggi di montagna. Dal 2019 è co-autrice del podcast Cemento. Nel 2020 pubblica il suo primo libro per EDEA, "Piccolo alfabeto per viaggiatori selvatici". Ad oggi collabora con diverse realtà editoriali ed è autrice di materiali e podcast di geostoria per le scuole. Sue passioni intramontabili sono la montagna, la musica e il canto, la bicicletta, e ovviamente comunicare in ogni lingua e linguaggio esistente al mondo.