«Se davvero ogni uomo è un’isola, allora io voglio essere Ibiza», sono più o meno queste le parole pronunciate da Hugh Grant nel film About a Boy. E se lui nei panni di Will, l’eterno single in cerca di divertimento, fa riferimento soprattutto all’aspetto più festaiolo dell’isola, da oltre 25 anni a questa parte riferimento internazionale per la clubbing culture, succede poi che Ibiza sia anche tanto altro. A poco meno di due ore di volo da Milano, la città di Ibiza, Eivissa per i catalani, che oltre a dare il nome all’isola, ne è anche il capoluogo economico e amministrativo, dista solo sei km dell’aeroporto.
Per cominciare dirigiamoci verso il centro città, pronto a inghiottirci nel suo dedalo ordinato di vie e viuzze fino a portarci in Plaça de la Costitution, la piazzetta del mercato vecchio, dove ci si può fermare ai tavolini del bar Croissantshow per godersi un caffè in un ritrovato momento di relax. Dalla piazzetta dello storico mercato coperto, si può salire a Dalt Vila, la città vecchia, dal 1999 Patrimonio dell’Umanità per l’Unesco, che domina dall’alto tutti i quartieri circostanti.

Ibiza. Foto di Strecosa
Ma se la vostra meta è il mare, a Ibiza c’è solo l’imbarazzo della scelta: poco distante dalla città, verso ovest, si incontra la spiaggia panoramica di Ses Salines, che insieme agli isolotti di es Freus e all’isola di Formentera appartiene a un parco naturale protetto. Non a caso la spiaggia di sabbia bianca sottilissima è circondata da pini e conifere e l’acqua è così trasparente che si può godere del fondale sabbioso.
Proseguendo sempre verso ovest, ci si imbatte in un’altra baia molto suggestiva: Sa Caleta, dove il mare si spiana turchese davanti a una ramata costa rocciosa. Tra l’altro, proprio qui, vicino ai bar chill out della spiaggia e dietro un vecchio rifugio, si trova il primo insediamento cartaginese di Ibiza (VII secolo a.C.), che però non è l’unico. Sempre in questa zona, ancora più a ovest, a sud di Ses Païsses de Cala d’Hort, una parola va spesa per l’isolotto di Es Vedrà, ancora oggi additato come simbolo misterioso dell’isola. Non solo i marinai sostengono che nelle sue vicinanze l’ago della bussola oscilli in modo incontrollato attraendo le navi sugli scogli, ma si parla anche di avvistamenti di UFO. Di sicuro si sa che c’è stato un congresso di ufologi e che non è mai sparito nessuno. Tornando verso il centro dell’isola, a nord di Ibiza, merita una visita il paese di Santa Gertrudis de Fruitera. La presenza di diverse gallerie d’arte, una casa d’aste, i tanti ristoranti e un centro storico vivace tutto organizzato attorno alla chiesa (come una vera parroquias), lo hanno reso un riferimento per chi è alla ricerca della parte meno esplorata dell’isola. Poco lontano da qui, nei pressi di Sant Lloranç, una meta molto ambita è il ristorante La Paloma con i suoi ottimi piatti di cucina mediterranea, da gustare, se il tempo lo permette, nello splendido giardino di aranceti.

Ibiza. Foto di Zauberfrau 1962
Andando a Ibiza è d’obbligo un passaggio anche ai mercatini hippie. Questi ultimi, infatti, sono parte integrante della società, come testimonia l’attuale vocazione olistica dell’isola, pure sede di tanti centri yoga. Così a Sant Carles accanto all’Anita’s Bar, lo storico ritrovo della comunità hippie, c’è anche il mercatino di Las Dalias, con le bancarelle disposte sotto un pergolato in un giardino interno. Spostandosi sulla costa, verso sud-est, si raggiungono con facilità le spiagge di Cala Nova, con la sua sabbia sottile e dorata e il mare color turchese, e Cala Llenya, attrezzata anche per gli appassionati di sport nautici. Sempre a Cala Llenya, ogni domenica c’è il mercatino dell’usato, che con quello dell’artigianato di San Juan è uno dei due ritrovi più autentici per gli appassionati del genere.
Molto vicino a San Juan e alla biforcazione per Portinatx, in un punto strategico dell’entroterra, si staglia quello che è una vera istituzione per Ibiza: il ristorante Can Curune, il posto ideale per concedersi un pasto tipico (anche vegetariano) a cominciare da olive verdi e salsa allioli (all’olio e aglio), servite insieme al pane come benvenuto appena vi sedete. Proseguendo il viaggio verso nord si raggiunge infine la baia di Benninràs, che si apre tra la fitta boscaglia di pini che la circondano. Da qui, oltre a godere di un tramonto spettacolare, ogni domenica si può assistere alla suggestiva festa dei tamburi della pace, in un tripudio di ritmi tribali e natura incontaminata. Ma le cose da vedere sarebbero ancora tante. E del resto a Ibiza non ci si può andare una volta sola.
Articolo pubblicato qui.