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La Colombia è la terra della leggenda dell’El Dorado ed è davvero un eldorado, ma ecologico: nonostante rappresenti solo lo 0,7% della superficie del Pianeta, è il secondo Paese al mondo per biodiversità di habitat e specie animali, un autentico paradiso per chi ama la natura e l’avventura. Questa straordinaria varietà di climi e ambienti è dovuta alla sua posizione intertropicale con ben tre cordigliere punteggiate da vulcani, vallate coltivate a caffè, pianure, deserti, foreste pluviali, spiagge, isole, laghi, fiumi e due diversi oceani che bagnano le sue coste.

 

La Colombia è anche un paese etnicamente variegato che mescola elementi indigeni, iberici, africani, europei e del mondo intero, un melting pot etnico e culturale che si ritrova anche nella sua musica, nella gastronomia golosa, nell’artigianato e nel folclore, nella letteratura e nella pittura (due nomi su tutti, lo scrittore premio Nobel Gabriel García Márquez e l’artista Fernando Botero). Numerosi sono i siti e le manifestazioni Patrimonio dell’Umanità UNESCO, ci sono musei fra i più interessanti del continente, aree archeologiche di primaria importanza come la Ciudad Perdida o il complesso di San Agustín che, con le sue tombe e i misteriosi monoliti di pietra, non teme il confronto con Rapa Nui. Ci sono poi quartieri storici come la Candelaria a Bogotá, città dalle architetture moderne, e centri coloniali come Villa de Leyva con la sua grande piazza, la solitaria Santa Cruz de Mompox e la stupefacente ciudad amurallada di Cartagena. La Colombia sembra racchiudere tutti i Paesi latinoamericani dentro i suoi confini, tanto che ai colombiani piace dire che chi cerca le Ande va in Bolivia, i vulcani in Ecuador, le grandi pianure in Venezuela, l’Amazzonia in Brasile, l’archeologia e le città coloniali in Messico o Perù, le culture indigene in Guatemala o Bolivia, le barriere coralline in Belize, le balene in Baja California, la musica a Cuba, gli sport estremi in Costa Rica… Ma chi vuol trovare tutto ciò in un solo Paese va in Colombia. È vero che in anni non troppo lontani viaggiare qui era un azzardo, ed è anche vero tutto, o quasi tutto, quel che hanno raccontato articoli e film sul narcotraffico, ma si sa che sono sempre gli avvenimenti negativi a fare notizia. La Colombia non è solo il Paese dei narcos e della guerriglia raccontato dai film o quello del realismo magico descritto nelle pagine di Márquez. Certo, la povertà è ancora diffusa, le diseguaglianze fra città, periferie e zone rurali sono evidenti, l’esportazione di droga continua e il processo di pace fatica ad imporsi, ma sono palpabili la voglia di vivere e la forza di un popolo proiettato verso il futuro e la speranza. Medellín ne è forse l’esempio più eclatante: da città fra le più pericolose al mondo è diventata un modello di recupero urbano, innovazione e strategie di convivenza.

 

La storia recente ha tenuto la Colombia a lungo lontana dalle rotte del turismo, ma è venuto il momento di andare alla scoperta della sua natura, storia e cultura: nel giro di pochi giorni i timori si dissolveranno nei sorrisi di una popolazione dalla gentilezza e dalla simpatia contagiose. Viaggiare in Colombia è sicuro, naturalmente con le consuete attenzioni ed evitando alcune aree non del tutto pacificate, e se anche qualche volta sarà necessario un po’ di spirito d’adattamento al di fuori delle città e dei percorsi più battuti, questo concorre al fascino del viaggio. Quel che è certo è che la Colombia saprà sorprendere e soddisfare le aspettative anche di chi ha molto viaggiato.

 

Foto: jon_chica – Adobe Stock

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